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Le 5 Ragioni del Deposito
Nazionale

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Gestione sicura di tutti i rifiuti radioattivi,
garantendo la massima tutela per i cittadini e l’ambiente.

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Efficienza gestionale,
passando da decine di depositi temporanei distribuiti sul territorio nazionale a un’unica infrastruttura.

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Chiusura del ciclo nucleare italiano,
consentendo di terminare il decommissioning degli impianti.

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Rispetto delle direttive europee,
allineando l’Italia ai Paesi che da tempo hanno in esercizio sul loro territorio depositi analoghi.

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Valorizzazione del know-how italiano,
con lo sviluppo di attività di ricerca nel campo energetico, della gestione dei rifiuti e dello sviluppo sostenibile.

Perchè un Deposito Unico
Nazionale?

Il Deposito Nazionale risponde all’esigenza di sistemare, in un unico sito, tutti i rifiuti radioattivi italiani. Rappresenta un grande progetto-Paese per una gestione centralizzata, sicura ed efficiente dei rifiuti radioattivi già prodotti e che saranno prodotti nei prossimi 50 anni.

Nel Deposito confluiranno, infatti, i rifiuti radioattivi che oggi sono già presenti in depositi temporanei in quasi tutte le Regioni italiane. Tali rifiuti derivano sia dal passato esercizio degli impianti nucleari sia dalle quotidiane attività di medicina nucleare, industriali e di ricerca che impiegano la radioattività e che continueranno a essere svolte, come in tutti gli altri Paesi tecnologicamente avanzati. Non vi verrà conferito alcun rifiuto radioattivo generato fuori dai confini nazionali.

Con la sua disponibilità sarà possibile chiudere il ciclo nucleare italiano, terminando il decommissioning (smantellamento) degli impianti così da restituire i siti che li ospitano alla collettività per il loro riutilizzo.

Il Deposito Nazionale consentirà all’Italia non solo di allinearsi ai Paesi europei, fra i quali i vicini Francia e Spagna, che da tempo hanno in esercizio o stanno costruendo sul proprio territorio depositi analoghi, rispettando così gli impegni etico-politici verso l’Unione Europea, ma anche di valorizzare il know-how acquisito. Il progetto italiano, infatti, prevede la realizzazione di un Parco Tecnologico, che rappresenterà, grazie alle attività di ricerca che vi verranno svolte, un valore aggiunto per il territorio che ospiterà il Deposito Nazionale.

Senza il Deposito Nazionale, i rifiuti continuerebbero a restare nei depositi temporanei attuali che, pur essendo strutture sicure, non sono idonei alla sistemazione definitiva dei rifiuti radioattivi e richiedono continui interventi di manutenzione e adeguamento, con costi significativi.

Costruire oggi il Deposito Nazionale per i rifiuti radioattivi è una scelta di civiltà, oltre che un obbligo di legge, per non lasciare alle future generazioni questa responsabilità.

La realizzazione del Deposito Nazionale, insieme al Parco Tecnologico, determinerà, infine, benefici diretti e indiretti per le comunità locali, intesi non solo come misure compensative per l’occupazione di una porzione di territorio nel lungo periodo, ma anche come strumento di sviluppo per le comunità che partecipano alla realizzazione di un servizio essenziale per il Paese.

Produttori e Detentori Dei Rifiuti Radioattivi In Italia

In Italia vi sono diversi centri che producono e detengono rifiuti radioattivi. Molti di questi, come gli ospedali, ne trattengono la maggior parte fino al loro completo decadimento, per poi smaltirli come rifiuti convenzionali o speciali.
La restante parte viene conferita agli operatori del Servizio Integrato che provvedono a gestirli nei propri depositi temporanei in attesa del conferimento al Deposito Nazionale.
Oltre ai depositi del Servizio Integrato, esistono in Italia altre strutture di stoccaggio di diverse tipologie (all’interno di installazioni nucleari in smantellamento o di impianti di ricerca nucleare) che detengono rifiuti radioattivi da conferire al Deposito Nazionale.

 

Mappa Dei Depositi All'Estero

Quasi tutti i Paesi europei hanno realizzato o stanno per realizzare un deposito nazionale dei rifiuti radioattivi, in ottemperanza alla Direttiva Euratom 2011/70.

Fra i depositi già operativi all’estero vi è quello francese de L’Aube che sorge, dal 1992, nella regione della Champagne-Ardenne. La selezione del sito idoneo e l’esercizio del deposito sono stati accompagnati da un ampio coinvolgimento delle comunità locali.

 

 

Per approfondimenti visita il sito www.depositonazionale.it

Sul sito è disponibile la documentazione oggetto della Consultazione pubblica
e dell’approfondimento durante il Seminario Nazionale.